La Casa editrice
La Casa Editrice Giuntina è nata come settore editoriale dell’antica Tipografia Giuntina, fondata a Firenze nel 1909 da un ebreo polacco, il celebre libraio antiquario ed editore Leo S. Olschki, che, da buon umanista, scelse per la sua tipografia un nome caro alla tradizione tipografica fiorentina: una giuntina è infatti una delle tante pregevoli edizioni dei famosi tipografi-editori Giunta (o Giunti), attivi a Firenze, Venezia e Lione fra i secoli XV e XVII – basti qui ricordare l’edizione del Decameron del 1527, detta appunto ventisettana, o l’edizione delle Vite del Vasari del 1568.
Nel 1922, tredici anni dopo la fondazione della Tipografia Giuntina, approdò a Firenze (via Vienna e Gerusalemme) un altro ebreo polacco: Schulim Vogelmann. Suo fratello, il rabbino Mordechai Vogelmann, insegnava allora Talmud nel Collegio rabbinico fiorentino e invitò il ventenne Schulim a raggiungerlo. Il problema, per Schulim, era quello di trovare un lavoro che gli permettesse di osservare il Sabato, cosa non facile a quei tempi. Fu così che si presentò al “correligionario” Olschki, che prima lo assunse come compositore a mano e poi, nel 1928, lo nominò direttore della tipografia, giusto in tempo per accogliere il famoso scrittore David Herbert Lawrence che, su consiglio dell’amico libraio Pino Orioli, scelse la Giuntina per stampare a sue spese la prima edizione del celeberrimo e per quei tempi scandalosissimo Lady Chatterley’s Lover.
Dopo qualche anno, Schulim sposò Anna Disegni, figlia del rabbino di Torino Dario Disegni, e nel 1935 la coppia festeggiò la nascita di una bella bambina: Sissel (che in yiddish vuol dire dolce). Anni sereni, dunque, che furono però brevi: nel 1938 vennero promulgate le infami leggi razziali fasciste e l’8 settembre 1943 i tedeschi invasero l’Italia. Schulim, Anna e Sissel cercarono di fuggire in Svizzera, ma al confine furono arrestati dalla polizia repubblichina e poi spediti ad Auschwitz. La mamma e la bambina furono subito eliminate nelle camere a gas, Schulim fu immesso nel campo, e diventò il numero 173484. E fra le tante, più o meno imperscrutabili, ragioni grazie alle quali riuscì a sopravvivere ci fu senz’altro quella di essere un tipografo, utile quindi allo sforzo bellico tedesco (stampò sterline false). Solo recentemente è stato scoperto che era l’unico italiano a far parte della famosa lista di Schindler.
Schulim tornò poi a Firenze e trovò ad aspettarlo solo la fedele Tipografia Giuntina, a cui si dedicò anima e corpo. Infine, ne divenne proprietario, e trovò anche la forza di risposarsi, con Albana Mondolfi, vedova di Raffaello Passigli e madre di un bambino di otto anni, Guidobaldo. Da questa unione, nel 1948, nasce Daniel Vogelmann.
Anche dopo la morte di Schulim, avvenuta nel 1974, la tipografia rimase comunque di proprietà della famiglia Vogelmann-Passigli. E proprio all'interno e con il supporto della storica tipografia, nel 1980 Daniel fonda la Casa Editrice Giuntina, caratterizzandola subito per la pubblicazione di opere di argomento ebraico. Il primo libro pubblicato fu La notte di Elie Wiesel, poi Premio Nobel per la pace, un autore allora sconosciuto in Italia, che Daniel scelse come testo inaugurale della prima collana, "Schulim Vogelmann", dedicata alla memoria del padre. Da allora la Casa Editrice Giuntina ha pubblicato più di 800 titoli.
Nel 2009, dopo cento anni esatti dalla sua fondazione, la Tipografia Giuntina ha cessato l'attività. La Casa Editrice ha invece continuato a vivere grazie a Shulim Vogelmann, figlio di Daniel, che ha deciso di portare avanti la storia della Giuntina ed è oggi l'amministratore della Casa Editrice. Si è trattato di un passaggio importante che ha arricchito e in parte ridefinito l’identità della Casa Editrice: la vocazione orginale legata all'universo ebraico è stata mantenuta, ma si è impreziosita con ulteriori traiettorie e sfumature.
Il catalogo della Giuntina si è così arricchito di nuove collane. Nel 2004, con Il quartetto Rosendorf di Nathan Shaham, nasce "Israeliana": questa collana, interamente dedicata alla narrativa di Israele, propone romanzi di giovani autori come Assaf Gavron e Ayelet Gundar-Goshen e grandi scrittori delle generazioni precedenti tra cui Yoram Kaniuk, Yehoshua Kenaz, Nathan Shaham, Sami Michael. La collana "Diaspora", inaugurata nel 2009 con L’angoscia di re Salomone di Romain Gary, raccoglie alcuni importanti autori di cultura ebraica provenienti da tutto il mondo, come Elie Wiesel, Chaim Grade, Jami Attenberg, Albrecht Goes. La collana "Vite" è dedicata alle biografie e alle testimonianze: indimenticabile quella di Alberto Sed in Sono stato un numero di Roberto Riccardi. Le "Perline" sono libri di piccolo formato che racchiudono interessanti assaggi di ebraismo, dalla Qabbalà all'architettura, dalla Memoria al Talmud. In "Fuori collana" potete trovare volumi particolari come l'Haggadah di Pesach illustrata da Emanuele Luzzatti o i quattro volumi della Bibbia ebraica. "Parpar", che significa in ebraico "farfalla", è la nostra collana dedicata ai bambini e che ha come fiore all'occhiello La città che sussurrò di Jennifer Elvgren e Fabio Santomauro, Premio Andersen 2015. La classica "Schulim Vogelmann", la collana più amata, riconoscibile dalla sua grafica elegante con le cornici colorate, è ora dedicata esclusivamente alla saggistica e vi si possono trovare libri di Hannah Arendt, Jonathan Sacks, Walter Benjamin, Zygmunt Bauman, Yosef Chayim Yerushalmi, Gershom Scholem, Victor Klemperer, Adin Steinsaltz e molti altri.
Dal 2016 la Giuntina ha poi iniziato la pubblicazione del Talmud Babilonese, il più grande progetto di traduzione mai intrapreso in Italia. Infine, la Casa Editrice collabora con molte istituzioni pubblicando i volumi dell'Associazione per lo studio del giudaismo, del Museo dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (tra cui la storica rivista La Rassegna Mensile di Israel), il Museo Ebraico di Bologna e la Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Dalla letteratura alla saggistica, dalla religione alla poesia, dalla musica al teatro, la Giuntina continua con entusiasmo e da editore indipendente a pubblicare libri di argomento ebraico che possano interessare e arricchire tutti i lettori.
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