Si è di fronte a un testo eccezionale. Nell’autunno del 1944 l’autrice fu trasportata da Birkenau al campo di concentramento di Malchow nel Meclemburgo. Liberata nel maggio del 1945 trovò, in un fattoria abbandonata, un Tagebuch (diario) e una matita. Con quest’ultima riempì tutte le 112 facciate che aveva a disposizione. Lo fece in un arco di tempo che va da maggio al 1° settembre del 1945, giorno in cui varcò il confine italiano. La Millu era familiare con la scrittura. Prima delle leggi razziali aveva già collaborato con alcuni giornali. Le pagine del diario, stese innanzitutto per se stessa al fine di recuperare la propria dignità umana, manifestano perciò qualità di scrittura non comuni nell’osservazione dei propri stati d’animo, nelle descrizioni dei compagni, nei mirabili ritratti di due soldati tedeschi dopo la sconfitta, nel balenare dei ricordi del Lager, nei progetti per i racconti che confluiranno nelle opere successive. Per la volontà dell’autrice il diario poteva essere letto solo dopo la sua morte. Si tratta perciò di pagine assolutamente inedite. Il corpus del Tagebuch è preceduto e seguito da due testimonianze già pubblicate in passato: la prima racconta la sorte della matita donata a Primo Levi, la seconda è incentrata sui mesi successivi al ritorno di Liana Millu in Italia. Entrambi i testi rivelano una non comune qualità di scrittura.
Tagebuch
Liana Millu
Prezzo libro: 12 € 11,39 € - 5%
Introduzione: Piero Stefani
Prefazione: Paolo De Benedetti
Sottotitolo: Il diario del ritorno dal Lager
Numero: 128
Numero riedizioni: 2
Pagine: 100
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2006
ISBN: 88-8057-245-8
Prefazione: Paolo De Benedetti
Sottotitolo: Il diario del ritorno dal Lager
Numero: 128
Numero riedizioni: 2
Pagine: 100
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2006
ISBN: 88-8057-245-8
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