Luciana Nissim nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebraica biellese. Laureata in medicina, fa parte del piccolo gruppo di giovani legati al Partito d'Azione che furono poi arrestati nel dicembre 1943 e deportati ad Auschwitz-Birkenau. Di quel gruppo solo Luciana e Primo Levi faranno ritorno.
Dopo la guerra Luciana si specializza in pediatria e fonda l'asilo voluto a Ivrea da Adriano Olivetti. In seguito si trasferisce a Milano, dove studia con Cesare Musatti, diventando una figura importante nell'ambito della scuola psicoanalitica italiana. Muore a Milano nel 1998.
In questo volume, che esce a dieci anni dalla scomparsa di Luciana Nissim, pubblichiamo in edizione critica il testo uscito nel 1946, a pochi mesi dalla Liberazione, e mai più ristampato autonomamente, arricchito da uno scritto autobiografico della Nissim sulla sua famiglia e da alcune lettere inedite scritte a Franco Momigliano, noto economista e partigiano, a cui la Nissim si unirà in matrimonio nel 1946. Il volume contiene inoltre un ricordo di Trude Levi, compagna di Luciana nel campo di Lichtenau, una introduzione di Alberto Cavaglion e uno studio sulla specificità della deportazione femminile e sulla figura di Luciana Nissim della curatrice Alessandra Chiappano.
- La psicanalista che salvò la sua vita voltando pagina. - Francesca Bolino - Repubblica
- Ricordi della casa dei morti e altri scritti - Gabriele Ottaviani - convenzionali.wordpress.com
- Luciana Nissimi Momigliano Una donna salvatasi dai lager nazisti - Il Risveglio Popolare
- Piccola Posta - Adriano Sofri - Il Foglio
- Deportazione - Bruno Segre - L'Incontro
- Un libro ritrovato - Claudio Vercelli - L'Indice