Prima di morire Mosè pronuncia il suo discorso più importante, che contiene una riflessione politica rivoluzionaria, incentrata sul rapporto tra religione, potere e forza. L’ultimo discorso è l’eredità che lascia al popolo d’Israele per affrontare il futuro in assenza della sua voce profetica; un messaggio etico che indica la via per gestire quelle responsabilità politiche di cui un leader e un popolo dovranno farsi carico. Sulla scia di grandi pensatori come Freud e Buber, Micah Goodman affronta il personaggio Mosè da una prospettiva inedita, basata su una sorprendente conoscenza delle fonti e un’ispirata vicinanza emotiva, costruendo così un testo originale e profondo nel quale l’esegesi biblica diventa un messaggio politico, un monito quanto mai attuale.
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