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Faust e il Golem

André Neher
Prezzo libro: 14 € 13,3 € - 5%

Traduzione: Vanna Lucattini Vogelmann
Sottotitolo: Faust e il Golem Realtà e mito del Doktor Johannes Faustus e del Maharal di Praga
Numero: 122
Pagine: 203
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2005
ISBN: 88-8057-215-6

Il mito di Faust e il mito del Golem sono miti "giovani", nati simultaneamente intorno al 1580, nel pieno del Rinascimento, da due figure storiche, il Doktor Johannes Faustus e il Rabbi Jehudah Loew ben Bezalel, detto il Maharal di Praga. L'aspetto magico, romanzesco cela un nucleo filosofico che sembra trovare per entrambi l'interprete ineguagliato in Goethe (con il Faust e con L'apprendista stregone). Ma i due temi "metafisici" del patto con il diavolo e della creazione del Golem (o automa) proseguono il loro cammino verso il nostro secolo, in cui incarnano l'uno (Faust) il mito dell'uomo moderno, l'altro (il Golem) il mito dell'uomo postmoderno. E ora trovano nuovamente chi dà loro voce: Thomas Mann, autore del Doktor Faustus (1947), e Norbert Wiener, autore di Cybernetics (1948) e di God & Golem (1964). Chi conosca la storia di questi due miti sa che il secondo è un mito ebraico, ed ebrei sono il Maharal e Wiener, che reggono i due capi del filo golemico. Ma un terminale ebraico potrebbe scorgersi anche nel romanzo di Mann - forma definitiva del mito faustiano - se egli non avesse attribuito l'invenzione della dodecafonia al suo protagonista (e al suo patto con il diavolo) anziché al vero inventore, l'ebreo Arnold Schönberg. Il quale - osserva Neher - si ispira in realtà all'altro filone, al pensiero dialettico del Maharal, e quindi può essere visto come la cerniera tra i due miti.

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