Una violenta polemica a livello internazionale avevano scatenato gli articoli sul processo svoltosi a Gerusalemme contro il criminale nazista Adolf Eichmann raccolti da Hannah Arendt nel suo celebre quanto controverso libro La banalità del male. Come poteva un semplice burocrate essere responsabile dello sterminio di milioni di persone? Come poteva il «male» essere definito «banale»? Per discutere e chiarire queste e altre inquietanti domande non c’era forse interlocutore più adatto che lo storico Joachim Fest, già noto per i suoi studi sui gerarchi del Terzo Reich e che si fece presto apprezzare come autore delle monumentali biografie su Hitler e Speer.
Complesse questioni storiografiche e filosofiche s’intrecciavano nel libro su Eichmann e che ritroviamo approfondite in tutta la loro vitalità e attualità anche in questo volume, che oltre ai principali documenti della controversia intorno al libro di Hannah Arendt pubblica per la prima volta l’intervista del 1964 con Joachim Fest, ritrovata solo di recente, e le inedite lettere che i due si sono scambiati fino al 1973.
- Eichmann o la banalità del male - Maria Ferragatta - Mangialibri
- Eichmann o la banalità del male - Nunzio Pizzuto - Insegnante di italiano e storia Bergamo
- La banalità del male intervista con la Arendt - Marco Belpoliti - TTL sopp. La Stampa
- La Arendt di fronte a Eichmann Lo scandalo del mostro banale - Corrado Stajano Corriere della sera
- La controversia, ovvero il modo in cui oggi Hannah Arendt ci è incredibilmente vicina - Vanessa Roghi - www.minimaetmoralia.it
- Hannah Arendt descrisse, ben 50 anni fa, i nostri tempi - Diego Gabutti - Italia Oggi
- La Colpa è non poter essere tedeschi. “Eichmann o la banalità del male” di Hannah Arendt e Joachim Fest una critica. - Giuseppe Leuzzi - www.rinabrundu.com
- Arendt e Eichmann la stupidità del male - Gian Enrico Rusconi - La Stampa
- Ipotesi sulla assenza di ogni ideologia dietro l'eccidio ebraico - Donatella Di Cesare - Alias - Il Manifesto
- Solo indifferenza - Anna Foa - Avvenire