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Schulim Vogelmann

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    Memorie di Glückel Hameln 

    Glückel Hameln

    Le Memorie di Glückel Hameln (1646-1724), che rappresentano un documento unico nel suo genere, sono il diario di una donna d’affari ebrea che, rimasta vedova, decide di mettere per iscritto la storia della propria vita. Glückel ci racconta di guerre ed epidemie, della speranza suscitata dal falso messia Shabbetaj Zevì, di omicidi, fallimenti, feste di nozze, nascite e morti, dei suoi vari commerci, dei sacrifici per sistemare tutti i suoi quattordici figli secondo politiche matrimoniali tese a costruire famiglie dalla profonda spiritualità ebraica, ma anche nuclei di una ...

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  • Il_quinto_figlio

    Il quinto figlio 

    Elie Wiesel

    È difficile vivere per il figlio di Reuven Tamiroff, segnato dal tragico destino dei suoi: una comunità condannata a morte da un ufficiale delle SS; un padre che si è fatto silenzioso sotto il peso delle immagini che lo perseguitano; una madre che si è rifugiata nella follia; e Ariel, il fratellino scomparso nell'inferno nazista, col quale il narratore a poco a poco si identifica. Alla fine della guerra Reuven Tamiroff aveva deciso di farsi giustizia da solo. Trent'anni dopo suo figlio riparte alla caccia del carnefice miracolosamente sfuggito all'attentato. Ma la vendetta ...

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  • Il_terribile_segreto

    Il terribile segreto 

    Walter Laqueur

    «Non sapevamo, e quando abbiamo saputo era ormai troppo tardi». Quante volte abbiamo sentito questa risposta quando abbiamo domandato perché‚ sei milioni di ebrei sono stati lasciati completamente soli nelle mani del mostro nazista! Questo libro dimostra che non era affatto vero che nessuno sapeva. Gli Alleati sapevano, i neutrali sapevano, gli ebrei dei paesi liberi sapevano. Ma nessuno voleva crederci, nessuno voleva parlarne. Chi sapeva non ha voluto alzare la propria voce, chi sapeva non ha voluto far nulla per chi soffocava nelle camere a gas. Si è preferito il silenzio alla ...

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  • Il_processo_di_Shamgorod

    Il processo di Shamgorod 

    Elie Wiesel

    Shamgorod, villaggio sperduto dell'Europa orientale, nella metà del XVII secolo. In un giorno di Purim - la festa dei folli, dei bambini e dei mendicanti, in cui tutti si divertono, si inebriano e sognano un mondo migliore - tre attori girovaghi arrivano alla locanda per rallegrare la comunità ebraica. Ma a Shamgorod non c'è più comunità ebraica: un progrom l'ha sterminata. Niente più spettatori, dunque, per il Purimspiel - la recita di Purim - se non il locandiere e la sua cameriera. Eppure la farsa comincia. Ma a poco a poco, in questo clima di violenza, di ...

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  • Figli_dell’Olocausto_

    Figli dell’Olocausto  

    Helen Epstein

    Questo libro ha soprattutto il merito di denunciare un fatto che mi sembra fondamentale: che non è vero, come spesso si tende a dire o far credere, che tutto è finito con la Liberazione. Anzi, da un certo punto di vista, si potrebbe dire che tutto è cominciato con la Liberazione. Essere sopravvissuti ai campi non è stata piccola cosa, e non è stato certo piccolo il coraggio necessario per vivere dopo. Perchè io fra tanti mi sono salvato?Questa, fra molte, era la domanda che ossessionava i sopravvissuti; domanda a cui non c'era risposta. Come a quelle di Giobbe. Allora bisognava far finta di nulla, accettare le «scuse» ... Vai alla scheda

  • Non_gli_ho_detto_arrivederci

    Non gli ho detto arrivederci 

    Claudine Vegh

    «Se avessi potuto dimenticare totalmente il passato, forse avrei potuto vivere come gli altri, essere felice di ciò che ho, e non pensare a ciò che non ho più. Non ho fotografie dei miei genitori, non ho la loro ultima lettera; non ho tomba dove raccogliermi. Un solo documento "Scomparsi... Auschwitz 1943"». Così si esprime uno di coloro che hanno accettato di incontrarsi con Claudine Vegh. Sono tutti orfani ebrei i cui genitori sono morti nei campi di sterminio. Trentacinque anni dopo acconsentono a parlarne. A quell'epoca avevano fra i cinque e i tredici ...

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  • Il_testamento_di_un_poeta_ebreo_assassinato

    Il testamento di un poeta ebreo assassinato 

    Elie Wiesel

    Il primo ricordo di Paltiel Kossover è un pogrom vissuto all'età di cinque anni. Poi è l'esilio in Romania, la scoperta delle idee rivoluzionarie a Berlino mentre il nazismo sale al potere, nella Parigi del Fronte popolare e nella Spagna sconvolta dalla guerra civile. Tornato in Russia, Paltiel sarà, alla fine della guerra, torturato ed eliminato su ordine di Stalin. Cosa ne saprebbe di questa vita il figlio Grisha senza il racconto di Zupanev, testimone silenzioso dell'ultima battaglia del ...

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  • La_notte

    La notte 

    Elie Wiesel

    Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: ...

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  • L’albero_capovolto

    L’albero capovolto 

    Alberto M. Somekh

    L’albero capovolto vuole essere una descrizione sistematica di alcuni temi fondamentali dell’ebraismo. Il metodo è particolarmente interessante: una serie ordinata di citazioni classiche dalla Torah ai commenti rabbinici anche recenti, che vengono esposte e spiegate, per chiarire progressivamente i termini dei problemi. Il titolo ripropone l’immagine dell’albero capovolto, che è quella scelta dai Maestri per spiegare la similitudine biblica dell’uomo con l’albero che, come in ogni confronto, rivela elementi comuni e differenze. Le ... Vai alla scheda

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