Ma quante mamme si possono avere?! Io ne avevo già quattro. Quella vera, che era rimasta nel ghetto; la mamma Maria a Varsavia; la mamma Ania a Otwock; e infine la mamma Irena, che mi ha aiutato per tutto quel tempo e alla quale avevo promesso di ubbidire sempre. Il piccolo Szymon vive rinchiuso con la mamma nel ghetto di Varsavia. Un giorno, alla porta di casa bussa l’infermiera Jolanta e convince la mamma ad affidarle Szymon, salvandolo così da una morte pressoché certa. Szymon, dopo essere stato portato fuori dal ghetto con grande rischio, verrà nascosto presso varie famiglie e riuscirà a sopravvivere grazie al coraggio delle nuove mamme che di volta in volta lo accoglieranno. Solo dopo molti anni Szymon Bauman verrà a sapere che l’infermiera Jolanta in realtà si chiamava Irena Sendler e che oltre a lui ha salvato dallo sterminio tanti altri bambini ebrei. Nel 1965 il Memoriale di Yad Vashem le ha conferito il titolo di “Giusta tra le Nazioni”. Irena Sendler ci ha lasciato questo messaggio: “Finché vivrò e avrò forza ripeterò che la cosa più importante al mondo è il Bene”.
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