Orlov, pittore fallito e incompreso, dipinge i morti su commissione. Se gli si chiedesse perché, risponderebbe: «Sono passato ai morti perché è l’unico posto in cui mi hanno accettato», oppure: «Anche Leonardo e Rembrandt hanno imparato a dipingere i morti per sapere di cosa è composta la vita; la morte devi conoscerla mentre sei ancora vivo, non quando è ormai troppo tardi». O ancora: «Io dipingo i morti perché loro non vedono il mio lavoro e non si lamentano». In una lunga notte di lavoro, dipingendo il cadavere di un misterioso uomo d’affari e dialogando con la vedova, donna affascinante ed enigmatica, Orlov ripercorre i passaggi chiave della sua vita e le questioni irrisolte che hanno segnato la sua esistenza - fino ad un’inaspettata conclusione e a un sorprendente riscatto. In questo romanzo breve, Yoram Kaniuk include tutte le sue ossessioni e passioni, elabora una profonda riflessione sulla morte e sull’essenza dell’arte e lascia ai propri lettori un vero e proprio testamento letterario, denso di significato e di saggezza.
- Il pittore e la vedova recitano il Kaddish - Elena Loewenthal - La Stampa
- Sazio di giorni - Alessandro Melia - Dire.it
- L'addio di Kaniuk - Esterina Dana - Bollettino della Comunità ebraica di Milano
- Il pittore fallito che dipinge la morte su commissione - Susanna Nirenstein - La Repubblica
- Enigmatico, malinconico, visionario è il pittore di Kaniuk - Salvatore Lo Iacono - Asud'europa
- La vittoria del pittore - Giulio Busi - Il Sole 24 Ore
- “Sazio di giorni” vita e morte nell'ultima opera di Yoram Kaniuk - Elena Spadiliero - sulromanzo.it
- Sazio di giorni - Veronica Valjean - Mangiapagine
- Sazio di giorni - Gaia - La casa dei libri