In un futuro non troppo distante, in una cella buia dove giunge solo il rumore del mare, è imprigionato il figlio del re d’Israele, e aspetta la sua ora.
Lì il giovane Yehonatan scrive la storia del regno di suo padre Yehoaz che aveva risollevato la terra d’Israele dalle ceneri delle dissolute città costiere distrutte da un attacco nucleare arabo. Guidato dalla voce di Dio, Yehoaz aveva creato un nuovo regno giudaico, ritrovato l’Arca dell’Alleanza e fatto costruire il Terzo Tempio. Autoproclamatosi re e sommo sacerdote, Yehoaz aveva ricondotto il suo popolo al culto antico del Tempio, tornando a versare sull’altare il sangue dei sacrifici e a osservare alla lettera la parola di Dio, un Dio riportato nella sua dimora all’interno del Santuario. Ma si può imprigionare Dio tra mura di pietra? E come distinguere la voce di Dio da quella di un demone?
Il Terzo Tempio è un romanzo che cattura il lettore con un ritmo incalzante e suggestioni che talvolta prendono la forma di un profondo messaggio politico per poi ricollocarsi all’interno di una trama immaginifica e appassionante. Tra il desiderio di libertà e democrazia e il bisogno di leggi, rituali e rigide credenze, Sarid racconta quanto sia labile il confine tra un mondo disorientato e l’esplodere del fanatismo e della dittatura.
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