Tel Aviv 1936. Kurt Rosendorf, fuggito dalla Germania nazista, approda nella Palestina sotto il Mandato britannico per suonare il violino nella neonata orchestra filarmonica della Terra d'Israele. Costretto ad abbandonare patria, moglie (cristiana) e figlia, Rosendorf, per sfuggire allo sconforto della sua vita sradicata, forma un quartetto d'archi perché solo nella musica da camera potrà ritrovare un senso alla sua esistenza. Sceglie, come secondo violino, Konrad Friedmann, giovane, ingenuo e fervente sionista; come viola, Eva Staubenfeld, donna bellissima ma cinica e fredda, avvolta da un passato enigmatico; come violoncello, Bernard Litowsky, uomo infantile e volgare, ma anche audace e divertente.
Il romanzo, narrato a cinque voci (quelle dei componenti del quartetto e del loro amico scrittore Egon Loewenthal, anch'egli esule dalla Germania), procede in un appassionante intreccio di emozioni e riflessioni, attraversa la storia di Israele e d'Europa ed è un magnifico tributo ai poteri consolatori e terapeutici della musica.
- La musica per gli esuli - Susanna Nirenstein - Repubblica
- Il quartetto Rosendorf - Gabriele Ottaviani - convenzionali.wordpress.com
- Il quartetto in Medioriente - Patrizia Vitrugno - Laboratorio del SegnaLibro
- Un microcosmo di armonia - Claudia Rosenzweig - Israele.net
- Il Quartetto e Nonna Sultana - Giulio Busi - Il Sole24ore