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Qualcosa di più intimo

Luca De Angelis
Prezzo libro: 13 € 12,35 € - 5%

Sottotitolo: Su Svevo e su altri scrittori ebrei italiani del Novecento
Pagine: 140
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2006
ISBN: 88-8057-232-6

L'idea fondamentale dell'intimità dell'ebreo, variamente declinata, rappresenta la trama tematica e concettuale di questo libro. Che cosa significa essere ebreo? Bassani in alcune pagine del Giardino dei Finzi Contini non aveva dubbi: senz'altro era «qualcosa di più intimo». Si è assai spesso trattato di «faccenda di stretta intimità» ribadiva ancora Debenedetti. L'ebreo nutre come un'esigenza vitale: «il gusto del segreto» (Derrida) ed è tanto più vero nel caso esemplare di Italo Svevo . L'intimità, e più in particolare, per il caso sveviano, la segretezza, rappresenta qualcosa di simile ad un'inclinazione naturale dell'anima ebraica, legittimata dalla condizione esistenziale di ebreo. Ritrarsi nell'intimità realizza anche un'emigrazione interna nel calore della mishpachah (la famiglia), rievocativa della spiritualità del ghetto, e comporta l'avvento di una «letteratura casalinga» come nella novella di Svevo Una burla riuscita, fondata sulla pietà e sulla purezza degli affetti della vita familiare o come nel romanzo Dentro la D di Giacoma Limentani, paradigma raffinato del romanzo familiare ebraico, in cui l'atmosfera domestica del ghetto romano, nell'imminenza delle leggi razziali. nel corso del racconto si impregna della liturgia domestica tradizionale, dell'intimità e dell' esoterismo familiare, con intrattenimenti letterari ispirati da midrashiche e «kabbalistiche curiosità».

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