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Non ha dato prova di serio ravvedimento

Emilio Drudi
Prezzo libro: 15 € 14,25 € - 5%

Sottotitolo: Gli ebrei perseguitati nella provincia del duce
Pagine: 240
Legatura: brossura
Illustrazioni: Fotografie B/N
Anno di edizione: 2014
ISBN: 9788880575382

Tra il 1938 e i giorni della liberazione, alla fine di maggio del 1944, sono una quarantina gli ebrei schedati a Littoria e nella sua provincia in base alle leggi razziali. La loro storia non è mai stata raccontata. Quando si fa riferimento all’area pontina in quegli anni, prevalgono sempre temi come il prosciugamento della palude, l’appoderamento, la nascita delle città nuove. Vicende, oltre tutto, raccontate spesso prestando orecchio alla propaganda e alle nostalgie del regime. Poco emerge del fatto che in realtà l’Agro Pontino si è rivelato un laboratorio per creare il “nuovo italiano fascista”: l’italiano “rurale, procreatore e soldato” funzionale al nuovo ordine vagheggiato da Mussolini. Un “ordine” nel quale non c’era posto per gli ebrei. È stato automatico, così, cancellare immediatamente questi ebrei pontini dalla vita civile e sociale della “provincia del duce”. Anche quando magari erano arrivati da lontano, appena pochi anni prima, proprio attirati dal “mito” della bonifica e di Littoria. Sparsi in diversi centri, le leggi razziali li hanno isolati e ne hanno travolto l’esistenza, facendoli diventare di colpo “diversi” e relegandoli in un ghetto dove le mura e i cancelli erano i divieti e le discriminazioni, le proibizioni e le prepotenze continue. Unico barlume di speranza, in questo contesto tenebroso, qualche gesto di solidarietà individuale, dettato da amicizia e frequentazioni abituali, specie nei paesi dove la presenza degli ebrei era più antica. Il libro racconta lo sconvolgimento a cui, a partire dal 1938, sono stati condannati questi 40 tra uomini, donne e ragazzi, nel loro vivere quotidiano e poi, dopo l’8 settembre 1943, quando è cominciata la “caccia all’ebreo” da parte dei tedeschi e dei fascisti di Salò, i mesi passati alla macchia, ogni giorno con il terrore di essere scoperti, arrestati, destinati a morire nei campi di sterminio. Se nessuno di loro è stato assassinato è soltanto grazie all’aiuto di pochi amici fidati e a una serie di circostanze fortunate. Di ognuno viene seguita l’avventura personale anno dopo anno, con l’obiettivo però di fondere insieme le varie vicende e arrivare a un racconto corale. Capace magari di superare la realtà locale per diventare una storia tout court della persecuzione degli ebrei in Italia.

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