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muselmann

Muselmann

Prezzo libro: 20 € 19 € - 5%

A cura di Barbara Nahmad
Sottotitolo: Omaggio ad Aldo Carpi
ISBN: 9791255690030

Nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2021 l’Accademia di Belle Arti di Brera si è ricollegata idealmente alla mostra presentata al Memoriale della Shoah di Milano nell’anno 2015, dedicata ai disegni di Aldo Carpi.


Titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Carpi venne arrestato a seguito, come sovente capitava, della delazione di un collega, lo scultore Dante Morozzi, la mattina del 23 gennaio del 1944, nella frazione di Mondonico, a Olgiate Calco in Brianza, dov’era sfollato con la moglie e i cinque figli. L’accusa era quella di essere il più «pericoloso antifascista di Brera» e di aver aiutato un’allieva ebrea. Incarcerato a San Vittore insieme a due partigiani che erano rifugiati a casa sua, Carpi venne poi caricato su un treno con destinazione Mauthausen, partito dal cosiddetto Binario 21, dove oggi sorge il Memoriale.
Arrivato a Mauthausen venne trasferito nel «Kommando» di Gusen, dove conosce la tragica figura dei «muselmann», parola che nel gergo dei campi indicava i prigionieri scavati e deturpati dall’inedia e già in fase di pre-agonia: erano i «muselmann» i primi ad accogliere i nuovi arrivati, quasi si volesse usare questi «morti-vivi» come terribile monito. La figura del «muselmann» appare di frequente nelle pagine del Diario di Gusen tenuto da Carpi con grande, nobile e ammirevole ostinazione. Il diario inizia con una serie di lettere inevitabilmente «senza risposta» alla moglie Maria, scritte su ricette mediche e foglietti di fortuna: esse sono inizialmente uno sfogo, un’evasione spirituale al di là del «reticolato mortifero».


Ad aiutare Carpi sono i medici del campo. Per sopravvivere, infatti, Aldo, conosciuto come pittore, deve obbedire agli ordini delle SS che gli chiedono di eseguire delle opere su commissione, alcune a dir poco stravaganti visto il contesto, come marine o dei ritratti dal vero. Nel cercar di rimanere vivo, Carpi prova anche a «far bene» il pittore, pur con pennelli e colori scadenti, sapendosi «fortunato» poiché questa sua attività gli procura del cibo o del calore presso, talvolta, anche l’ospedale del campo. Terribile e commovente è un aneddoto raccontato nel diario: quando gli regalano due uova, lui vuole tenerle da parte per ricavarne della tempera all’uovo, un suo amico, un medico polacco, invece gliele sottrae per cucinarle. Quando Carpi si presenta, il medico gli dice: «Vous êtes fou! Vous êtes fou! Avete due uova da mangiare e volete usarle per dipingere? Le mangi!».

 

Alla fine Carpi ce la farà, sopravvivendo grazie alla pittura, e finito il conflitto tornerà a Milano, dove gli verrà assegnata senza indugi la direzione dell’Accademia di Brera. Un omaggio al suo sacrificio, alla sua testimonianza, alla sua grande capacità di comunicare con gli allievi.
A distanza di tanti anni il diario di Carpi conserva ancora la sua energia spirituale, la sua fermezza interiore, la validità dell’esempio, della lezione umana, ragionevole e naturale, contro ogni sorta di totalitarismo e di oppressione: e colpisce in esso, oltre alla sua forza morale, anche l’intatta capacità della riflessione artistica.



Per tale ragione quest’anno l’Accademia di Brera si è voluta misurare per la seconda volta con queste importanti tematiche attraverso una mostra/installazione in cui l’esempio tratto dalle parole toccanti e dai disegni del Diario di Gusen potesse essere fecondo terreno di prova per professori e studenti. Il risultato è stato l’insieme di opere che qui ora presentiamo: simboliche tessere di un ideale mosaico che è stato allestito al Memoriale, in omaggio ad Aldo Carpi. Ci auguriamo, nonostante il difficile periodo che stiamo attraversando, che questa installazione sia visibile al pubblico il prima possibile, così da ravvivare e nobilitare la nostra quotidianità, anch’essa violata e sequestrata nel profondo dalla pandemia.



Dall'introduzione della curatrice Barbara Nahmad

 

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