La passione per le vicende dello spirito ha accompagnato tutta la vita di C.G. Jung, che ha interrogato con lo sguardo del clinico le grandi costruzioni dell'animo umano nei miti e nelle religioni. Nelle vicende narrate dalle Scritture ha cercato testimonianza dell'incessante lavoro collettivo della psiche e del parallelo cammino che ciascun uomo è chiamato a percorrere verso la realizzazione del proprio destino individuale. Ma non si può parlare di Jung e l'ebraismo senza affrontare il tema del suo complesso rapporto col nazismo. La fiducia nelle capacità autocurative dell'inconscio lo espose a considerare l'esordio del nazionalsocialismo come una possibile elaborazione del mito germanico di Wotan. Ma Wotan non si autocurò. Testimone del potere catastrofico di una forza mitica collettiva, egli dedicò la sua opera successiva a un confronto ancora più serrato con l'arduo tema del Male nel mondo. La polifonia di voci che in questo libro ha modo di intrecciarsi, come in un contenitore di significati diversi, dà origine a un discorso che testimonia delle varie evocazioni che il tema dell'ebraismo suggerisce e insieme della ricchezza di possibilità che l'approccio junghiano può offrire. Scritti di: A. Vitolo, P.C. Devescovi, G. Maffei, M. Ventura Avanzinelli, L. Poli, A. Uncini, G. Tedeschi, V. Lampronti.

Jung e l’ebraismo
Prezzo libro: 10,33 € 9,81 € - 5%
A cura di: Patrizia Puccioni Marasco
Pagine: 124
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2001
ISBN: 88-8057-133-8
Pagine: 124
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2001
ISBN: 88-8057-133-8
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