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Il caso Mortara

Gemma Volli
Prezzo libro: 10 € 9,5 € - 5%

Introduzione: Ugo Volli
Sottotitolo: Il bambino rapito da Pio IX
Pagine: 96
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2016
ISBN: 9788880576402

Come scrive Ugo Volli nell’introduzione, «questo studio, pubblicato nel 1960 da La Rassegna Mensile di Israel, ha avuto il merito di riportare dopo un secolo all’attenzione del pubblico un episodio che suscitò moltissima emozione pubblica quando avvenne, fra il 1858 e il 1860, tanto da avere per la coscienza ebraica europea conseguenze che si possono paragonare quasi al caso Dreyfus, di quarant’anni successivo. Ma in seguito esso cadde per molti decenni nel silenzio e nell’oblio, eclissato da tante altre vicende di antisemitismo, in primo luogo la Shoà. Probabilmente senza lo studio di Gemma Volli non parleremmo oggi del “caso Mortara”, non ci sarebbero stati i libri, gli articoli, le polemiche, i film. Il sequestro del bambino ebreo di Bologna da parte dello Stato della Chiesa alla vigilia della sua abolizione non sarebbe stato che un episodio secondario perché ripetitivo della storia degli ebrei e del papato».

Questi sono i fatti: Edgardo Mortara nacque a Bologna il 27 agosto 1851 da Salomone Momolo e Marianna Padovani. La sera del 23 giugno 1858 la polizia dello Stato pontificio, per ordine dell’inquisitore di Bologna, si presentò presso l’abitazione dove i coniugi Mortara vivevano con i loro otto figli per prelevare Edgardo affermando che il bambino era stato battezzato all’insaputa dei genitori. Una giovane domestica aveva raccontato all’inquisitore che durante il periodo in cui era stata a servizio presso la famiglia Mortara aveva fatto battezzare Edgardo, allora di circa un anno, preoccupata del grave stato di malattia in cui il bambino si trovava. Secondo le leggi dello Stato pontificio, il bambino non poteva quindi continuare a vivere in una famiglia ebraica.
La comunità ebraica di Roma, subito contattata dai Mortara, si attivò per aiutare la famiglia bolognese a recuperare Edgardo. La notizia rimbalzò in tutto il mondo. La pressione su Pio IX per la liberazione del bambino si fece sempre più intensa. Nonostante i ripetuti appelli, Pio IX si oppose al suo ritorno in seno alla famiglia. I Mortara continuarono invano a lanciare appelli presso le maggiori comunità ebraiche d’Europa. Edgardo restò a Roma dove, all’età di tredici anni, decise di intraprendere il cammino che lo avrebbe portato a far parte dei canonici regolari. Morì nel monastero di Bouhay, vicino a Liegi, l’11 marzo 1940.

Da questa incredibile vicenda il regista Marco Bellocchio ha tratto il film Rapito.

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