Questo racconto è in parte un lavoro di fantasia. La sua trama attinge però a una storia vera: quella di un giovane – si chiamava Alberto Ducci – che a meno di 17 anni, dalla mattina alla sera, venne arrestato a Firenze, strappato all’affetto della sua mamma e deportato nel campo di concentramento nazista di Mauthausen e, in seguito, nell’Aussenlager (sottocampo) di Ebensee. Per quasi un anno e mezzo fu il numero 57101 e un triangolo rosso, il segno che distingueva i deportati politici. Era stato arrestato durante i rastrellamenti seguiti agli scioperi dell’8 marzo del 1944; ma, all’epoca, era solo un ragazzo. Riuscì a sopravvivere e al momento della liberazione gli parve di essere resuscitato dopo essere passato attraverso un incubo. A casa non ritornò lo stesso ragazzo allegro e spigliato di prima. Lo riconobbero a stento, era scheletrito, pesava sì e no trenta chili. Per il resto della sua esistenza Alberto ha cercato di trasmettere, in particolare ai giovani, un insegnamento: la vita è un bene supremo, universale, che non può essere mai calpestato e umiliato.
Era ancora un ragazzo
Massimo Settimelli
Prezzo libro: 10 € 9,5 € - 5%
Pagine: 120
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2013
ISBN: 9788880574781
Legatura: brossura
Anno di edizione: 2013
ISBN: 9788880574781
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