Fuori collana - Shoah
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Filosofia della Shoah
Fabio MinazziLa distruzione degli ebrei europei costituisce un evento storico sul quale l'attenzione collettiva è andata crescendo soprattutto negli ultimi vent'anni, trasformando sempre più la coscienza della catastrofe delle deportazioni e dei campi di concentramento in un patrimonio ampliamente condiviso. Tuttavia, manca ancora una riflessione filosofica sistematica sulla Shoah, il suo significato e il suo rapporto concettuale con il tradizionale problema del male. Questo volume colma questa lacuna offrendo un contributo originale per pensare la Shoah alla luce della riflessione filosofica razionalista. Meglio ancora: questo ... Vai alla scheda
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Racconta!
Hanna Kugler WeissE’ il 1990, sono passati 45 anni da quando Hanna è stata liberata ad Auschwitz. Tornare nei luoghi oscuri dell'orrore e della morte riapre un doloroso viaggio della memoria in cui la crudezza dei ricordi a poco a poco si sposa con la ricostruzione interiore, con la speranza e la vita. Alla guida di un gruppo di giovani israeliani in visita ai lager, Hanna sente riaffiorare nelle fibre più profonde dell’anima il sentimento della sua infanzia perduta, gli affetti familiari interdetti e stroncati dal flusso inenarrabile dello sterminio, frammenti di una storia personale attraversata da ...
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Campo di betulle
Roberto PettinaroliL’ultima testimonianza lasciata da Liana Millu, ebrea genovese di origine pisana, giornalista, scrittrice e apprezzata conferenziera, intervistata dall’autore poco prima della sua scomparsa, avvenuta il 6 febbraio 2005. La voce di una deportata sopravvissuta all’orrore di Auschwitz-Birkenau riecheggia in Campo di betulle, una lunga conversazione ricca di aspetti inediti ed episodi sconosciuti della realtà concentrazionaria di Auschwitz, e nella quale la Millu (definita da alcuni l’alter ego femminile di Primo Levi) dà uno straordinario contributo di conoscenza e comprensione ...
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Tanti Olocausti
Claudio VercelliLa distruzione degli ebrei dell'Europa è un evento storico sul quale l'attenzione collettiva è andata soffermandosi e affermandosi, soprattutto in questi ultimi vent'anni. Non senza difficoltà la coscienza della catastrofe delle deportazioni e dei campi di concentramento tedeschi è divenuta patrimonio del nostro continente. Ma nei lager confluirono, concentrati e internati per i più svariati motivi, persone e categorie di individui deportatevi non solo per ragioni razziali ma anche politiche, religiose, etniche e così via. Una umanità varia, a tratti disperata, unita dal comune denominatore della violenza subita ma ... Vai alla scheda
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Buio nell’isola del sole: Rodi 1943-1945
Ester Fintz MenascéIn questo volume Ester Fintz Menascé prosegue la sua appassionata ricerca sulle dimenticate, dai più, vicende che si sono svolte nell'isola dove è nata e dove per secoli erano vissuti i suoi antenati (ebrei cacciati dalla Spagna nel 1492 che avevano trovato rifugio nelle terre del Gran Turco). Nella prima parte del testo l'indagine è allargata ai tragici eventi che, dopo l'8 settembre 1943, colpirono l'intera collettività italiana travolta dai nuovi nemici tedeschi (i militari periti furono oltre quindicimila), mentre nella seconda parte l'attenzione è incentrata sull'epilogo drammatico della lunga storia degli ebrei ... Vai alla scheda
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Auschwitz, il presente e il possibile
Maria Bacchi, Fabio LeviAuschwitz e la persecuzione degli ebrei sono presenti nella mente dei preadolescenti? A cosa viene associata la parola ebreo? Come si legano le immagini e le conoscenze sul passato all'interpretazione che le ragazze e i ragazzi danno al presente? Come tutto questo influenza le loro aspettative sul futuro? Attraverso una molteplicità di voci raccolte nel corso di lunghe conversazioni in classe e di interviste individuali con ragazze e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, emerge un intreccio imprevedibilmente complesso di interrogativi, ipotesi e aspettative. Si delineano altresì ambiti e criteri della riflessione che chiunque ... Vai alla scheda
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Un tallèt ad Auschwitz
Teo DucciTeo Ducci ha dedicato la sua vita alla testimonianza dell'orrore di Auschwitz. Oggi che le sue energie sono diventate più deboli per permettergli di far risuonare alta e forte la sua voce ha sentito l'imperativo morale di farlo con questo libro. Per sé, ma soprattutto per quelli, i più, che nel lager non hanno potuto trovare quel minimo che permettesse loro di alimentare la forza del corpo e dello spirito per riuscire a sopravvivere. Per quelli che non hanno avuto nessuna possibilità perché la morte li ha ghermiti nello strazio del viaggio, nell'incubo ...
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Il Ghetto di Varsavia
Joe J. HeydeckerIl 16 ottobre 1940 il governatore tedesco dichiarò il distretto cittadino al centro di Varsavia "zona di abitazione per ebrei": per 400.000 persone, il ghetto, di soli quattro chilometri quadrati, diventò una trappola mortale e una disumana prigionia. Nei diciotto mesi successivi, la fame e le malattie provocarono fra gli abitanti centomila vittime. Coloro che sopravvissero furono deportati, a partire dal 1942, nel campo di sterminio di Treblinka, salvo quelli che furono assassinati dagli occupanti tedeschi durante l'insurrezione del ghetto (gennaio-maggio 1943). Joe J.Heydecker fu un ...
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I nemici sono gli "altri"
I nemici sono gli "altri" è il titolo del convegno sull'Olocausto che il Comune di Rimini, nel febbraio 1999, ha promosso per informare e sensibilizzare i giovani ed il mondo della scuola. Sulla Shoah, sui campi di sterminio, sul nazismo non manca certo la documentazione sia sul piano storico e memorialistico, sia sul piano rappresentativo in letteratura, a teatro, nella fiction. Eppure accade spesso che i grandi studi specialistici non arrivino al grande pubblico, le testimonianze dei sopravvissuti non coinvolgano più di tanto e le drammatizzazioni trasmettano solo visioni parziali o fantasiose degli eventi. Cosa ... Vai alla scheda
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1938. I bambini e le leggi razziali in Italia
Vittime indifese della persecuzione, dello sfruttamento e dello sterminio, i bambini sono stati doppiamente colpiti dall'applicazione e dagli effetti delle leggi antiebraiche perché da un lato hanno conosciuto, come gli adulti, limitazioni alle libertà e progressive violenze, dall'altro hanno dovuto fare i conti con la costruzione di un'identità ad un tempo imposta e propria, scontando conseguenze culturali, psicologiche e materiali ancora in gran parte da indagare. Ricordare le leggi razziali del 1938 in Italia con gli occhi dei bambini significa dunque cambiare prospettiva e ...
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