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Il cimitero ebraico di Gradisca d’Isonzo

Prezzo libro: 40 € 38 € - 5%

A cura di Mauro Perani, Antonio Spagnuolo, Maddalena Del Bianco, Pier Cesare Ioly Zorattini
Pagine: 256
Illustrazioni: Foto a colori e b/n
Anno di edizione: 2020
ISBN: 9788880578772

Questo libro, dedicato al cimitero ebraico di Gradisca d’Isonzo, costituisce il nono volume della collana del Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae (CEHI). La prima parte, dopo alcune presentazioni e ringraziamenti, propone una premessa di Mauro Perani in cui si traccia una breve storia e i motivi della fondazione della collana CEHI e dell’importanza dello studio delle epigrafi sepolcrali dei cimiteri ebraici italiani come fonte storica, costituendo i testi degli epitaffi una vera e propria anagrafe su pietra, oltre che una raccolta di poemi, composti in rima e metro per i defunti più importanti, rabbini, intellettuali e ricchi ebrei.
Segue un’introduzione di Pier Cesare Ioly Zorattini sulla storia del terreno sepolcrale gradiscano, inserendolo nel contesto geografico di appartenenza e contestualizzandolo con gli altri cimiteri ebraici del Friuli. Alla sezione introduttiva seguono tre contributi storici: il primo è quello di Lucia Pillon, che analizza la storia della città di Gradisca dal 1479 al 1914; il secondo si deve a Maddalena Del Bianco che ricostruisce le vicende storiche dell’insediamento israelitico nella fortezza friulana ed elenca le principali famiglie che ne hanno fatto parte; per concludere, Livio Vasieri esamina lo sviluppo urbanistico e l’evoluzione delle sepolture del cimitero ebraico di Gradisca. Nell’ultima parte del volume Antonio Spagnuolo, coadiuvato da Mauro Perani, ha curato l’edizione delle 88 lapidi, integre e frammentarie, tuttora conservate all’interno del recinto del terreno di inumazione israelitico.
Degli epitaffi, compresi in un arco temporale che va dal 1805 al 2012, è stato trascritto e tradotto il testo ebraico e quello in italiano, evidenziando inoltre le citazioni bibliche, gli schemi metrici e le annotazioni storico-artistiche sulla forma architettonica e lo stato attuale della stele. Per meglio illustrare il corpus degli epitaffi gradiscani, è presente un apparato fotografico in bianco e nero di tutte le stele sepolcrali, oltre agli indici dei nomi, sia in italiano che in ebraico, di tutti i defunti e di tutte le persone citate all’interno dei testi funebri.
Con il presente volume, come per i precedenti otto della collana CEHI, si rinnova l’intenzione di salvaguardare le lapidi dei cimiteri ebraici italiani attraverso la loro pubblicazione e si realizza il desiderio di considerare gli epitaffi israelitici incisi sulla pietra come un prezioso bene storico, letterario e poetico da tutelare prima che l’ingiuria del tempo lo cancelli per sempre.

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